Lutago

Luttach

Altitudine: 970 m

La zona di Lutago un tempo era divisa ed occupata da pochi masi, che esistono ancora oggi. Si chiamano: Stockmair, Lindemair, Hofer, Maurlechn e Mair zu Pirch. Durante il medioevo si aggiunsero i masi costruiti sul versante “in ombra” del Herrenberg. I masi Steiner (Ober e Unterstein), risultati dalla divisione di un precedente maso molto più grande;sembrano abbarbicati sul versante della montagna e fanno impressione. In realtà si trovano su una grande terrazza naturale posta in alto sopra il paese. È interessante osservare come i fianchi della montagna a Lutago non siano così abitati, anche se essi non sono più ripidi di altri, ciò è dovuto probabilmente al fatto, che sono rivolti a nord e non promettono niente di buono dal punto di vista climatico e di crescita delle piante. Oggi questo punto della Valle è densamente abitato. La parrocchiale è situata su un cucuzzolo ed è consacrata a S.Sebastiano. Un tempo i valligiani affluivano numerosi in chiesa il giorno di S.Sebastiano (20 gennaio) per implorare da quel patrono benedizione e salute.

Lutago è stato anche il primo paese della Valle, che si è indirizzato al turismo. C’erano gli alberghi più belli ed il maggior numero di turisti ancor prima della grande guerra del ‘18. Essi arrivavano oltre che con il trenino, che allora giungeva fino a Campo Tures,anche a piedi attraverso i valichi alpini, sui sentieri approntati in parte dai militari austriaci. Il sentiero più importante era quello che portava al Schwarzenstein, ma anche chi voleva scalare la Turnerkamp, il Möseler o il Hochfeiler, sceglieva Lutago come base di partenza per le sue escursioni. Nel secondo dopoguerra Lutago si è riallacciato alla sua tradizione turistica, riuscendo ad avere un successo superiore a quello di Campo Tures, che pure è una località molto più grande. Anche oggi Lutago vive di turismo, di agricoltura, di sfruttamento forestale e di servizi. I pendolari a Lutago non sono numerosi, anche se c’è chi ha il suo lavoro nelle zone industriali di Campo Tures o Brunico.

Testo: Dott. Rudolf Tasser